1)Sebbene siano passati quattro anni, “wow” mi dà l’impressione d’essere per alcuni aspetti, il fratello maggiore del precedente “requiem”; pur appartenendo alla stessa famiglia si presenta come un lavoro più maturo e complesso. Siete d’accordo?
Assolutamente sì! Lo abbiamo detto in più occasioni. I Verdena di Requiem e Wow sicuramente sono diversi dai Verdena dei tre primi dischi.
2) L’ecletticità è un tratto distintivo di questo nuovo album in cui ogni brano si sviluppa quasi fosse una matriosca di sé stesso, pur non superando spesso i due minuti. Sembra che l’arrivo di elementi nuovi, quali il pianoforte o i cori ed i dogmi classici del punk, convivano in un solo lavoro. Tutto questo suppongo sia frutto di un processo lavorativo inconsapevole e spontaneo….
Innanzi tutto c'è la voglia di non ripeterci ed effettivamente ci viene piuttosto spontaneo. Quando dopo il tour riprendiamo la vita di studio, provare a fare cose nuove dopo che per un lungo periodo ci si è confrontati con un certo tipo di canzoni. Questo per noi è entusiasmante. Trovare nuove strade è... WoW! Quest'anno per esempio il fatto di comporre partendo dal piano ci ha aiutato ad esprimerci diversamente. Alberto aveva proprio il rifiuto della chitarra e imbattersi nel pianoforte è stata una scelta naturale.