Elettronica e pop, rock demenziale e canzone d'autore, un'ispirazione che prende spunto dal maestro Freak Antoni e dagli Elio e Le Storie Tese - con citazioni di Area e reminiscenze di Battiato - in un disco che si muove in equilibrio tra istinto e costruzione. Rigotto rivela: "Nel mio disco faccio tutto un po' da me ma non è presunzione. Sono così pigro che se non registro subito l'idea che ho in mente so già che non la concluderò mai". Registrando tutto in completa solitudine, Paolo ha realizzato un album in cui melodie deliziose e "a presa rapida" sono sostenute da una "forte matrice elettronica, in quanto tastiere e sintetizzatori sono stati il mio primo approccio con la musica, da ragazzino. Ma vorrei che fosse un'elettronica divertita, che scherza su sé stessa, sul suo essere di plastica. Ad essa infatti si contrappongono gli strumenti "veri": batteria, chitarre e voci".
Corpi Celesti è un ideale manifesto dei tempi che cambiano, di una contemporaneità agghiacciante, che l'autore osserva, interpreta e comunica con il potente strumento del sarcasmo. Rigotto sviluppa il tema della schiavitù dell'uomo dal potere, dalla carriera, dal tempo, dal sesso, dal consumo, dalla tecnologia e dalle droghe: brani come Madama Dorè, Scheda Madre (vincitrice del 3° premio La musica elettronica italiana nel 2061, promosso dal Festival Club To Club in collaborazione con il Comitato Italia 150) e Integrazione inaugurano un nuovo percorso cantautorale combinando ironia, sperimentazione e capacità comunicativa.