“Eccolo qui, il nostro secondo album tutto in Italiano. Scritto, arrangiato e registrato al solito fra un palco e l'altro, in questo interminabile tour del quale ci siamo scordati l'inizio. L'urgenza espressiva è la stessa di Andate Tutti Affanculo e di sempre, stavolta supportata da una lucidità trovata negli ultimi due anni densi di soddisfazioni continue e di facce amiche che da sotto il palco davvero ci hanno regalato l'energia necessaria a mettersi costantemente in discussione come sempre dovrebbe essere in questo mestiere. Una lucidità necessaria a proseguire sensatamente quel percorso umano che abbiamo cominciato: immortalare vizi, consuetudini, drammi e liturgie di questo paese (che sembra una scarpa) con un occhio disincantato, sbilenco e anche un po' cattivo. Perché così sentiamo l'Italia che ci fiata addosso. E quando c'è, perché c'è, il romanticismo è fragile, poco sicuro di sé, quindi egoista e violento. Stavolta meno travasi di bile: questa volta parlano loro in prima persona, i protagonisti. Uno zoom viscerale fin sulle rughe e le scarpe di marca degli ultimi degli ultimi, coloro che per scelta, per forza o per vocazione la vita la subiscono e basta: i nati per subire. Un po' tutti gli altri, ma un po' tutti noi. Perché la questione non è se dio esiste o meno, ma se esistiamo noi ed in che misura. Piccole preghiere pagane, fotografie impietose, lacrime da coccodrillo, strade che non portano a nulla, speranze e sogni infranti presi a colpi di tosse e vino scadente, risate amare,
E per la prima volta abbiamo registrato un disco a casa, in Toscana, al Sam World di Lari (PI). Un gioiello di studio e di paese che da quando ha ospitato Nati Per Subire è entrato in una nuova fase di vitalità artistica con tanti altri nostri colleghi da tutta Italia che l'hanno scelto per i loro lavori. E siccome ci crediamo alla “scena”, questa cosa ci rende anche un po' orgogliosi. Divertente è stato anche mixarlo al Q Studio di Milano, nella “factory” dei Pooh, un incontro che mai avremmo pensato e invece. Per il mastering abbiamo scelto George Marino dello Sterling di New York, inutile elencare la spaventosa lista di album strafamosi su cui ha lavorato, semplicemente il migliore. E adesso tocca a voi, la fuori, fare di queste undici canzoni quello che riterrete più opportuno. Noi dal canto nostro vi aspettiamo tutti dal vivo, dove sta il paese reale, dove sta la verità, dove stiamo noi tutti.”
Appino, Ufo, Karim
The Zen Circus: 2001-2011
Il Circo Zen, da Pisa. Sette album all'attivo ad oggi, oltre dieci anni di onorata carriera, quasi mille concerti fra Italia, Europa ed Australia. Hanno riportato lo spirito padre del folk e del punk al moderno cantautorato Italiano con l'ultimo album Andate Tutti Affanculo (2009), un successo di pubblico e critica che li ha consacrati dopo anni di duro lavoro. Hanno collaborato con Violent Femmes, Pixies e Talking Heads in Villa Inferno (2008), condiviso il palco con Nick Cave in Tasmania. Hanno costruito una credibilità condivisibile da pochissimi altri artisti nostrani grazie all'attività live più incessante, urgente e di qualità che si possa immaginare. Oggi più che mai si confermano come una certezza del rock indipendente Italiano e portabandiera indiscutibili della musica libera da vincoli: zero pose, zero hype ma tanti concerti e tanto sudore. Questa attitudine è stata premiata nel tempo da un pubblico affezionato, sempre più transgenerazionale ed in esponenziale crescita. Nati per Subireè il secondo atteso lavoro tutto in Italiano e vede la partecipazione (nascosta) in massa di tre quarti dell'indie Italiano. Un lavoro determinato in partenza a consacrare ancora una volta il Circo Zen come i migliori cantastorie in chiave rock dello stivale.