Jackeyed, alter ego del musicista Federico Babbo, è un talento del nord-est che continua a far parlare di se e che impreziosisce la sempre più rigogliosa scena musicale pordenonese. Già membro degli Storylines, a essi affianca dal 2006 il suo progetto solista acustico, pubblicando un demo all’inizio del 2009 e collaborando alla fine dello stesso anno con la milanese Hanna Tuomela, in un brano che conferma la sua poliedricità come musicista. Dall’8 Marzo 2010 è disponibile gratuitamente sul suo sito (www.jackeyed.com) “The Sleeper’s Sunday Grid”, il suo primo album, che vanta la collaborazione di altri nove artisti.
In “The Sleeper’s Sunday Grid” i cinque pezzi “classici” del repertorio di Jackeyed (già apparsi nel demo) si amalgamano perfettamente ad altrettante nuove composizioni, che tutte insieme restituiscono il ritratto di un artista in evoluzione, che sperimenta nuovi territori musicali rimanendo comunque saldamente ancorato al folk acustico.
Da un lato, infatti, abbiamo i brani del demo che, pur nelle loro sfaccettature, danno un’immagine omogenea dell’universo musicale di Jackeyed. In “For Wanda”, “Where Ignorant Armies Clash By Night”, “A Ballad to Remember”, “Jesus & Co.” e “Manase” (impreziosita, nell’album, da alcune nuove scelte d’arrangiamento) la voce e la chitarra acustica dell’autore sono assolute protagoniste, accompagnate da archi e pianoforti, con tenui parti di batteria e alcune incursioni di chitarra elettrica.
I nuovi brani, invece, presentano caratteristiche inedite all’autore: ci sono le calde melodie pop e ritmate di “Puerto Alegre” e “Lovesxxxpired” (l’unico brano in cui la chitarra acustica non è presente) e le sperimentazioni elettroniche dei violenti loop di “The Mirror, You And Me”. In “Kuroshio” e “The Anger Song”, infine, il classico mood di Jackeyed si amalgama perfettamente con le digressioni post-rock che chiudono i due brani.
L’album è pervaso da uno stato melanconico di cui Jackeyed si compiace e a cui ci invita a prendere parte. Malgrado i loro toni, infatti, i brani non sono tristi, tantomeno deprimenti; sono invece meravigliosi esempi di gioiosa malinconia, frutto di una riflessione su bei momenti passati, di cui si sente la mancanza. Un chiaro esempio di questo stato emotivo è l’indovinata canzone d’apertura “A Ballad To Remember”, che meglio di ogni altra ci introduce nel mondo di Jackeyed, riflesso dei paesaggi montani in cui l’autore stesso ha vissuto e in cui tutti i brani, eccetto “Puerto Alegre” (la canzone più esotica, dal titolo alla musica), sembrano essere ambientati, in particolare “Jesus & Co.” e soprattutto “Manase”, che più di tutte ci trasporta in questa ideale e selvaggia natura.
Ci sono anche però momenti in cui la malinconia si trasforma in rabbia: sono i casi della protesta di “Where Ignorant Armies Clash By Night”, del quieto rancore di “The Anger Song” e della dolorosissima e funebre “Kuroshio”.
Tuttavia le canzoni di Jackeyed sono soprattutto canzoni d’amore, sentimento espresso di volta in volta sotto diversi punti di vista: si va dalla sognante “Lovesxxxpired” all’ impotente tristezza di “The Mirror You And Me”.
Tutte queste sensazioni, tutto il sentimento dell’autore, hanno riflesso in “For Wanda”, suo capolavoro assoluto e suo brano più caratteristico, incantevole e commovente.
“The Sleeper’s Sunday Grid” ha avuto un successo immediato, con i circa 500 download in 10 giorni; grazie all’accuratissimo lavoro di produzione e alla durata di neanche quaranta minuti si appresta ad essere ascoltato più e più volte. Un’ottima prova per Jackeyed che già dal primo album ha saputo già dare così tanto.
Recensione a cura di Falcon Giacomo.