Mi piace, scherzando, dire che Paolo Conte ha un solo difetto: è ancora vivo. Scaramanzie a parte, il paradosso è perché per le nostre anime lui è talmente un classico, come un poeta greco, come uno scrittore rinascimentale, come un pittore dei secoli perduti, che pensare che sia una persona dei nostri giorni, banalmente incontrabile, alle prese come tutti con telegiornali e traffico, Imu e afa, ebbene... mi spiazza sempre un po'.
L'occasione è ghiotta anche perché la Piazza Grande di Palmanova è sempre uno scenario emozionante, con quel tanto di surreale e onirico che ci evoca.
Il tour di Conte, peraltro, arriva dalle recenti esperienze nei “templi” della musica europea: la Philharmonie di Monaco, all’Alte Oper di Francoforte e al Konzerthaus di Vienna.
Prima considerazione: come al solito il Maestro si fa pagare più che bene. Posti in piedi (sacrificatissimi e lontanissimi dal palco!!! Scandaloso!) a 35 euro, seduti dino a 70 circa. Vabbè.
Di certo il pubblico non manca, una schiera infinita di seggioline, molte delle quali anche troppo lontane dal palco, in verità.
Pubblico: purtroppo visti anche i prezzi che sempre hanno i suoi concerti, i giovani non sono in maggioranza, proprio no. Molte persone dall'adulto all'agé, molti anche vestiti elegantucci. Peccato, lo trovo così attuale e universale e viscerale e rozzamente raffinato che spiace vedere spettatori sempre un po' troppo borghesi. C'è una potente innovazione rivoluzionaria nella musica di Conte, anche se si diverte a vestirla di antico.
Ecco, inizia!
Accanto a Paolo Conte, sul palcoscenico una schiera del meglio dei musicisti italiani:
Nunzio Barbieri (chitarre),
Lucio Caliendo (oboe, fagotto, tastiera, percussioni),
Claudio Chiara (sassofoni, accordeon, basso, tastiera),
Daniele "Piri" Dall'Omo (chitarra, tromba),
Daniele Di Gregorio (batteria, percussioni, marimba, pianoforte),
Luca Enipeo (chitarra),
Massimo Pizianti (accordeon, bandoneon, clarinetto sassofono, pianoforte, tastiera),
Piergiorgio Rosso(violino),
Jino Touche (contrabbasso, chitarra elettrica),
Luca Velotti (sassofoni, clarinetto)
Si parte con CUANTA PASION, e la magia comincia a decollare. Peccato per un impianto tenuto forse un po' basso di volume: dalla mia poltrona si sentiva bene, ma sono certo che dietro non arrivava al livello giusto.
Ecco già un'ovazione, con SOTTO LE STELLE DEL JAZZ...
Poi il ritmo serrato di COME DI, e già si sentono le meraviglie degli orchestrali, come il motore inesauribile delle tre chitarre (!) di "Piri", Barbieri e Enipeo!
Il ritmo si dilata con la metafisica di ALLE PRESE CON UNA VERDE MILONGA, tutta pianure e dei atzechi....
Poi, tra le altre, la versione che daalcuni anni il Maestro ha ideato per Bartali! Sublime, tutta atmosfere un po' dissonanti e spiazzanti, ma quanta profondità!
La prima parte del concerto termina con LE CHIC ET LE CHARME: non mi vergono a dire che questa versione mi ha sollevato parecchi brividi e inumidito gli occhi. Emozionante. Cinematografica. Trascinante e nostalgica. Grazie Maestro.
Poi, la pausa, un venti minuti che rompono un po' la magia, che forse hanno senso, se ce l'hanno, nei foyer dei teatri invellutati, ma di cui farei volentieri a meno!
Si riparte con la scattosa e vorticosa DANCING, poi, tra le altre, la trascinante e melodica GLI IMPERMIABILI.
Poi quella che, in un ardua classifica, io metto al primo posto, tra le canzoni di Conte: MADELEINE. Come sempre cantata in piedi, con la struggente musica e le ancora più struggenti parole a trascinarci.... " certi gatti o certi uomini, svaniti in una nebbia o in una tappezzeria................ e se vuoi, laggiù li vedi ancora danzanti ....... che più che gente sembrano foulards....".
Il pubblico si entusiasma poi con la celeberrima VIA CON ME, cantando assieme all'artista.
Infine una versione strepistosa di DIAVOLO ROSSO, canzone tra quelle a cui ero meno affezionato, ma che con il motore instancabile delle chitarre e le fantastiche variazioni armoniche e melodiche introdotte con gli assoli di violino e soprattutto di fisarmonica, riesce davvero a trascinare fuori dalla terra e dalla nostra anima demoni e diavoli scatenati e danzanti!
Si chiude con L'ORCHESTRINA (to be to be to be or not to be...) e, unico bis di un avaro maestro, la viscerale SIJMADICANDAPAJE, con parte del pubblico, sì, i più giovani, finalmente sotto palco a travolgere i severi addetti alla sicurezza che ci volevano troppo composti e distaccati.
Un'altra sera indimenticabile.
Grazie Paolo.
Perchè alla fine... "Qui... Tutto il meglio è già qui..."
Recensione di Massimo Adolph Nutini
- TheGreatComplottoRadio - www.thegreatcomplottoradio.com
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La scaletta del concerto:
1- Cuanta Pasion
2- Sotto Le Stelle Del Jazz
3- Come Di
4- Alle Prese Con Una Verde Milonga
5- La Negra
6- Bartali
7- Moresca/Paso Doble
8-Le Chic Et Le Charme
(pausa)
9- Dancing
10- Gioco D'Azzardo
11- GLi Impermeabili
12- Madeleine
13- Via Con Me
14- Diavolo Rosso
15- Eden
16- L'Orchestrina
(bis)
17- Simadicandapaje