Dopo una serie di disguidi dovuti a una linea degli autobus parzialmente soppressa e alla difficile collocazione dell'Estragon (collocato nel bel mezzo della Festa dell'Unità, labirintica per chi non era mai stato a Bologna prima, come me) riesco ad arrivare in tempo nel per godermi gran parte della canzone “Le Rane”; fortunatamente i Baustelle hanno fatto il loro ingresso con il consueto piccolo ritardo e scopro di essermi quindi perso solo la prima canzone.Il locale è quasi al completo, ma non è difficile aprirsi un passaggio dal bancone del bar alle prime file. Il pubblico è composto, com'era facile prevedere, in gran parte di giovani adulti ed è partecipante come non mai, complice anche una scaletta che già dall'inizio sferra i due singoloni dell'ultimo lavoro, “Le Rane”, appunto, e “Gli Spietati”.Oltre al nucleo principale dei Baustelle (composto dal carismatico frontman Francesco Biaconi, dall'affascinante Rachele Bastreghi e dal chitarrista Claudio Brasini) sul palco sono presenti altri cinque musicisti. La resa delle canzoni è sempre ottima e la cosa che piacevolmente colpisce di più sono le digressioni musicali al termine di alcune canzoni, che alcune volte si evolvono in muri sonori incredibilmente intensi.Dando maggior spazio all'ultimo lavoro, i Baustelle pescano qua e là anche vecchi successi e qualche perla nascosta da tutti i loro altri lavori (trascurando però quasi completamente “La Moda del Lento”) e il pubblico risponde sempre positivamente, cantando a squarciagola, soprattutto nelle prime file dove, evidentemente, c'è lo zoccolo duro dei fan.Dopo essere usciti e, sempre acclamatissimi, rientrati nel palco per ben tre volte, la band torna per l'ultima volta e si esibisce nella canzone di chiusura della serata, l'esuberante “Charlie Fa Surf”, al termine della quale Baustelle e amici salutano con un inchino e abbandonano definitivamente lo stage.Il giudizio finale riguardo il gruppo è totalmente positivo: al di là delle critiche al frontman e alla poetica della band, i Baustelle sono uno dei migliori gruppi italiani e dal vivo trovano la loro dimensione ideale.
Recensione a cura di Giacomo Falcon.
Progetto Felix.