A cinque anni di distanza dall’uscita di Arrè, il gruppo siciliano ritorna con un nuovo album di undici tracce, tra cui una cover del brano Notte Chiara, reso celebre da Domenico Modugno, e Focu di raggia, scritta dai Lautari per l’album Karmen With A Happy End(2007)di Goran Bregovic e interpretata da Carmen Consoli.
C’era cu c’era richiama la tipica formula d'esordio delle fiabe, "C'era una volta", trasferendo l'ascoltatore in un mondo di onori e miserie, una processione di mani levate in alto a sostenere una fede, il rintocco delle campane a riempire una piazza di sacro e profano, un tempo che ritorna intatto ascoltando i diversi brani del disco.
Questo accade grazie alla pienezza evocativa degli strumenti suonati dai Lautari, che attingono alle tradizioni popolari più disparate: il mandolino e il mandoloncello, la fisarmonica e la piva, il cajon, lo djembé e la darbouka. Attraverso gli echi di questi strumenti i Lautari si fanno musicanti di storie ricche e avvincenti da raccontare al proprio pubblico.
Una vena di divertita ironia percorre l’album in brani come Cavaleri, dove la satira dei Lautari mette a nudo le magagne della politica nostrana, mentre un filo di denuncia civile fa da sfondo alla vicenda di Tra u desertu e u mari, in cui un nordafricano racconta la vita con cui fa i conti ogni giorno, una vera e propria lotta per la sopravvivenza che si consuma tra i semafori della città e l’ostilità di chi potrebbe aiutarlo anche con semplici gesti.
Tra le diverse trame narrative del nuovo disco non poteva certo mancare il tema dell’amore, declinato in tutte le sue forme: quello sanguigno e distruttivo di Focu di raggia, la cui protagonista brucia, avvampa ed è soffocata da un fuoco che le sale fino al petto; quello ammaliante e intenso de La Cifalota, il cui canto mette alla prova la passione di un uomo; infine quello “spirituale” di Santa e picciridda, che assume la forma della devozione e della preghiera rivolta alla Santa affinché si prenda cura degli uomini dispersi per strada alla ricerca di una vita dignitosa.