Un disegno sull’asfalto in un pomeriggio assolato, immobile, ad un passo dallo scadere dell’infanzia, caselle numerate da 1 a 10, disegnate con attenzione ma da mani impazienti di lanciare un piccolo sassolino ed un attimo dopo rincorrerlo, saltando su una sola gamba, cercando di arrivare fino alla punta estrema, la vetta, la casella più lontana, la numero 10, che secondo Cortazàr rappresentava il Cielo, e da lassù sperare di vedere il mondo da una prospettiva diversa, un panorama nuovo.
10 storie, 10 personaggi, a cui la vita ha dato, ma anche tolto, incastrati tra la voglia di sognare (Una volta da piccolo), e la lucida riflessione prima di una scelta senza ritorno (Sul balcone), un amore di cui vergognarsi (il profumo), o chi è stato abbandonato dalla sua buona stella (alcool e cartoni) e così andando avanti, cercando di disegnare profili che ad un certo punto del gioco,analogo soltanto alla vita, si fermano a raccontare,o sono raccontati da occhi che li osservano e ce li mostrano attraverso le note di una canzone.
Ogni brano un paesaggio con un sapore diverso,dove la parola si mischia alla musica d’autore, atmosfere noir e malinconici blues, per dare voce a chi come Matteo Malquori, sta giocando allo stesso gioco, il gioco del mondo.
BIOGRAFIA
Il progetto Matteo Malquori nasce nel 2009 quando, avendo approfondito i molteplici aspetti della musica italiana e della canzone d’autore, rimane folgorato dall’opera di Tom Waits e da tutto quel fermento artistico e letterario che lo contraddistingue come la musica e la poesia contemporanea, come Raymond Carver, Kurt Weill, e qui decide di mettere in musica ciò che vede ciò che sente come filo conduttore di tutte le esperienze e le contaminazioni come il Blues, il Folk, che si porta dietro sin da adolescente quando muoveva i primi passi nella musica imbracciando la sua prima chitarra.
Matteo Malquori porta con se il desiderio di raccontare le storie quotidiane, fatte di gente comune che sbarca il lunario, la voglia di puntare un occhio vigile dove la gente volta lo sguardo...
Nel Novembre dello stesso anno fa un viaggio a Buenos Aires che lo tocca nel vivo, scopre una città dove letteratura e grande musica si fondono lasciando in bocca il sapore amaro della nostalgia.