I cancelli aprono a un'orario improponibile quindi gran parte della gente (me compreso) si perde quasi tutta l'esibizione d'apertura di Porcelain Raft, nato italiano attualmente residente a Londra, il cui esordio "Strange Weekend" lo rende l'italiano d'esportazione del momento. Lo show, vista anche l'assenza del batterista, è comunque piuttosto scialbo e Mauro Remiddi, la testa e l'unico membro del progetto Porcelain Raft, non da il meglio di se.
Arriva poi il momento degli M83, anticipati sulla scena dall'alieno dell'ultimo disco. Sul palco ci sono Anthony Gonzalez, al centro, con ai lati il suo fratellino (nuovo acquisto) e la bellissima Morgan Kibby. Dietro di tutti il batterista, per fortuna il sessionman sassofonista non si è fatto vedere. Le canzoni vecchie, riarrangiatissime, sono di sicuro il punto di forza dell'esibizione, che per metà è accompagnata da pezzi dell'ultimo album e che, dal vivo, non rendono granché, salvo il singolone "Midnight City" e poche altre. Ma le perle, come già detto, sono i vecchi successi: "Teen Angst" è di una potenza devastante, le cavalcate elettroniche di "Couleurs" e "Sitting" sono da brividi e "Skin Of The Night" con la sensualissima voce della Kibby raggiunge inediti picchi emotivi.
Tutti sul palco suonano più strumenti possibili, in particolare Gonzalez che si muove senza sosta tra synth, chitarra e basso, regalando anch'egli una performance vocale niente maie.
Tutto finisce troppo presto, causa forse gli orari infrasettimanali, e una canzone (e che canzone, "Don't Save Us From The Flame") non viene nemmeno eseguita, ma non si può far altro che uscire soddisfatti e appagati da un concerto del genere.
Recensione a cura di Giacomo Falcon.