ALBUM: THE LONG PROCESSION
RELEASE: Dicembre 2010
E’ finalmente uscito il 4 dicembre 2010 il loro primo album intitolato “The Long Procession”, preceduto soltanto da una demo di tre brani uscita nell’ottobre del 2008 con il singolo “Nichòlas” di cui è stato pubblicato anche un video ufficiale. Sono attivi da diversi anni e da due anni grazie alla Hellfire booking hanno potuto essere i protagonisti, o partecipanti, di diversi tour in giro per tutta la penisola. Hanno condiviso il palco con gruppi di fama internazionale come: Underoath, Misery Signals, August Burns Red, The Dillinger Escape Plan, Poison The Well, Emmure, solo per citarne alcuni.
Si chiamano Amia Venera Landscape i sei ragazzi che hanno partorito questo lavoro. Alcuni di Vittorio Veneto, altri di Mestre fino a Belluno e Miane (TV) ma la distanza non sembra averli allontanati. Certo il loro genere non è di facili costumi, ma gran parte del lavoro per la realizzazione del disco è stato fatto proprio da loro. Infatti, per parte della registrazionie, mixaggio e produzione i ringraziamenti vanno ad Enrico Uliana, uno dei tre chitarristi del gruppo che si è occupato, inoltre, di tutti gli arrangiamenti dell’album con il pianoforte, il violoncello, synth, glockenspiel, campioni di elettronica e chitarra acustica.
Questo album è ricco di personalità, per gli amanti del growl ma non solo. Le loro influenze sono diverse per questo motivo è difficile definirne un genere. Indicativamente possiamo citare ingredienti come metalcore, post-hardcore, con pizzichi di post-rock. L’album è un continuo alternarsi di momenti crudeli e dolci. E’ evidente il contrasto tra le dure grida di Alessandro Brun e il falsetto di Marco Berton che cerca quasi di dare una speranza i brutali riff di chitarra che li accompagnano. L’impatto emotivo è notevole soprattutto quando entra in gioco il pianoforte che oltre a far parte dell’arrangiamento delle canzoni spezza anche i brani stessi fungendo come da quiete dopo una burrascosa ed infinita tempesta di suoni. Ma sono le chitarre svettanti, con i loro echi e grida strazianti, e l’irrefrenabile tamburo di Simone Pellegrini a squarciare i soavi momenti di questo album. E’ stato definito un concept album a tutti gli effetti. Alcune canzoni sono piuttosto lunghe, il picco con “Marasm” che dura 14 minuti potrebbe annoiare l’ascoltatore? A mio parere no. Perché ogni canzone ha una sua evoluzione e non troverete parti ripetitive all’interno di uno stesso brano, i quali sembrano però tutti collegati tra di loro, come fossero tanti capitoli di un unico grande racconto. Sta a voi scoprire come questo va a finire ;)
La loro presenza sul palco è imponente e scenografica. Come già detto si presentano in sei: tre chitarre, basso, batteria e voce. Spesso vestiti di nero e qualche t-shirt bianca, i loro live (se con un buon impianto) sono atmosferici e assolutamente da vedere se vi capita. Solo luci bianche e strobo spezzano il buio da cui sono circondati mentre suonano sul palco, e accompagnano la prorompente onda musicale che sommerge il locale.
Quindi andateli a vedere se ne avete occasione e siete amanti del genere o anche se solamente curiosi!
Voto: 8
Myspace: http://www.myspace.com/amiaveneralandscape
Video: http://www.youtube.com/watch?v=RA72eXHyCpk
Sara Casaluce