Recensione di Alberto Gardonio
È una serata stupenda. Nello splendido parco di villa manin e tutto pronto per l’attesissimo concerto dei limp bizkit. unica data italiana del 2011 per il gruppo proveniente da Jacksonville florida.
L’unica nota stonata è stata la bassa affluenza di spettatori. Si aggirano solo intorno ai 3000 i biglietti venduti. Indice che i tempi d’oro del nu-metal sono ormai finiti. Cosa un po’ triste,per uno come me che li ha conosciuti all’inizio della loro potentissima carriera .Che li ha visti vendere più di 50 milioni di copie in tutto il mondo e ha assistito al cambiamento che hanno contribuito a dare al panorama musicale internazionale.
Questo è il tour del loro ultimo lavoro GOLD COBRA. Il gruppo si e' presentato nella formazione originale grazie al rientro definitivo del chitarrista Wes Borland affiancato dal bassista Sam Rivers, dal batterista John Otto e dal tastierista DJ Lethal.
I Limp Bizkit amano l'Italia e soprattutto si dimostrano una band molto vicina al suo pubblico: Fred Durst si avvicina al suo pubblico a più riprese, e nel corso del concerto entra in mezzo alla folla sostenuto dai suoi fans. Il frontman, avvolto da una canotta dei Celtics, prende la rincorsa con "Why Try" e "Break Stuff", ed è con "My Generation" che il pubblico lascia da parte ogni timidezza ed inizia a ballare. Wes Borland coma al solito,potrebbe sostenere la presenza sul palco da solo. Difficile da spiegare il personaggio che si è impadronito di lui questa sera. Ricoperto da una tuta in latex nero,nero come la pece fino all’altezza del naso che poi continuava con un bianco candido e lenti azzurrissime negli occhi .Lacci neri in pelle che gli cadevano dalla vita, e una chitarra nera,molto metal,che completava la cattiveria e il mistero del personaggio.
Il ritmo del concerto resta sempre in tiro. Non mancano momenti di pura energia e follia, come durante "Eat You Alive" e "My Way", ma gli intermezzi sono piuttosto lunghi, tanto che Durst ha ampio spazio per interagire con i fan e per lanciare lattine di birra sulla folla. Da vero yanhee insomma!
Immancabile tributo all'Italia (dove la band ha mandato on air "That's Amore") e Fred sfoggia la bandiera italiana.
Unico momento rilassante del concerto lo si ha durante l’esecuzione di "Behind Blue Eyes"
Il massimo momento di cattiveria si raggiunge durante Nookie. Appena hanno iniziato con l’intro, tutto il pubblico ha iniziato a caricarsi e al momento della partenza ,la folla è andata in pieno delirio. Ragazi.. da peli alti a dir poco!!
Dopo "Take A Look Around" il concerto sta per concludersi, e la band domanda al pubblico quale canzone voglia sentire. Parte così un giochetto tra Wes, Fred e il pubblico di villa manin: Wes accenna pezzoni come "Smells Like Teen Spirit" dei Nirvana, "sweet child of mine" dei guns, “blind" dei korn. Questo però è solo un preludio per una delle loro canzoni più eccellenti:parte ROLLING e il pogo è assicurato.
Insomma , tirando le somme del concerto: durata 1 ora e 45 – pezzi eseguiti 15- birre lanciate al pubblico circa 15- qualità migliore di quella che si può ascoltare negli album- energia impareggiabile.
Soprattutto la cosa da tenere più in nota è che,nonostante la bassa affluenza di pubblico,non hanno mollato un colpo e hanno fatto un live degno dei più grandi festival. Dei veri signori a dir poco!!