“L’inesatto”
Non si direbbe ma questo è il loro primo album. Evidenti sono le influenze post rock, sperimentali, un genere spesso tentato ma non riuscito, però non è il loro caso. L’inesatto è un album dalle graffianti chitarre che alternano delicati arpeggi e che con i loro suoni diventando i muscoli dell’intero album. Ne “l’inesatto” e “pittori” vengono coinvolti anche i violini ad accentuare questa atmosfera repressa e angosciante presente in tutti i brani di questo lavoro. Un disco dalle idee chiare, con un messaggio forte e deciso. Riconosciuti come una delle migliori dieci band dell’Emilia Romagna, al MEI di Faenza.
Prodotto da Paolo Benvegnù, “L’inesatto” è un album dai suoni decisamente coinvolgenti, trascinana l’ascoltatore dentro atmosfere malinconiche che accompagnano i testi introspettivi di questo disco. Finalmente un album con una sua propria personalità. Poco da dire insomma, tutto da ascoltare.
Sara Casaluce