A scaldare il locale, che nonostante quanto fosse stato precedentemente annunciato non sembrava affatto sold-out, i giovani e talentuosi Heike Has The Giggles, band romagnola capitanata da Emanuela Drei, che intrattengono la folla con mezz'ora di buon indie-rock nostrano. Alle 21.45 il duo londinese composto da Alison Mosshart e Jamie Hince fa la sua comparsa sul palco tra le urla degli astanti. Eleganti e molto affiatati, i due artisti portano in scena un'ora abbondante di garage-rock proponendo i brani tratti dalla recente fatica discografica "Blood Pressures", alternati da alcuni vecchi successi. I primi tre quarti d'ora filano lisci e fin troppo veloci tra "No wow", "U. R. A. Fever" e "Tape song", se non fosse per la piccola interruzione causata dalla foga con cui la security cerca di mantenere l'ordine tra i presenti. Risultato: Jamie Hince a metà canzone depone a terra la sua chitarra per scendere dal palco a recuperare un fan incallito, che nel frattempo era stato buttato fuori, invitando la sicurezza a non bloccare troppo l'entusiasmo del pubblico. Dopo pochi minuti di pausa la band torna sul palco e riapre lo show con la toccante "Last Goodbye". L'intesa tra il chitarrista e la cantante è evidente, la voce di Alison è ferma e convincente, solo la pessima acustica del locale e qualche piccolo problema tecnico rovinano leggermente il risultato percepito. Poco prima delle 11 è già tutto finito, e, assodato che i presenti di certo non avrebbero disdegnato l'esecuzione di un altro paio di brani, l'impressione è che W e Hince sicuramente abbiano offerto uno spettacolo degno di questo nome.
Tracklist:
No Wow
Future Starts Slow
Heart Is a Beating Drum
Kissy Kissy
U.R.A. Fever
DNA
Satellite
Tape Song
Baby Says
You Don’t Love Me (No, No, No) / Steppin’ Razor
You Don’t Own the Road
Sour Cherry
Encore:
The Last Goodbye
Pots and Pans
Fried My Little Brains
di Mara Guzzon