Da “Vietato Morire” sono passati quasi 6 anni, nei quali Andrea Chimenti si è dedicato alla composizione di colonne sonore per rappresentazioni teatrali e per pellicole cinematografiche, non disdegnando a volte di partecipare alle scene in prima persona come attore. Il tutto è stato intervallato dall’uscita di cofanetti con le tappe più significative della sua decennale carriera musicale, e da numerose esibizioni live.
Ma la sua vera passione è da sempre scrivere e cantare emozioni. Le sue emozioni.
“Tempesta di fiori” non è altro che un diario dove l’autore scrive passo dopo passo il suo viaggio attraverso l’ennesimo cambiamento che la vita gli ha presentato davanti. Il cambiamento infatti, è il tema su cui ruota l’album.
Ascoltando il disco si nota il coinvolgimento con il quale l’autore ha vissuto questo lavoro, e con altrettanto coinvolgimento veniamo introdotti in questa tempesta di fiori dove tutto è stravolto, il vecchio ed il nuovo si scontrano creando un’alternanza di stati d’animo.
Inizialmente incontriamo l’abbandono dovuto al rifiuto sentimentale della propria amata, poi la solitudine dispersi in un paesaggio dove non riconosciamo più dov’è il confine tra il cielo e gli alberi, e poi di nuovo in bilico tra la voglia di dire a questa Lei ancora presente nella mente quanto sia “Bellissima”, e la consapevolezza che regalarle di nuovo sentimenti sarà solo un altro insuccesso. C’è anche spazio anche per la follia lucida di “Perduto” dove i gorgheggi dell’aria “Der Hölle Rache” (Flauto Magico – W.A.Mozart) rappresentano il punto emotivo più basso in cui l’autore si ritrova; ma da qui si rialza “indossa un vestito del colore dei propri occhi”, capisce che deve ripartire e che il nuovo panorama che gli si profila davanti non è poi così diverso da come se lo era sempre immaginato. Così non vede l’ora di imparare a volare ed immagina già di portare con se il suo amore ritrovato, per sorvolare e cogliere con Lei ogni piccolo particolare di questo nuovo paesaggio. Ma questo è già il prossimo cambiamento…
In questa evoluzione siamo accompagnati dalla voce di Andrea Chimenti (che quando parla ricorda a tratti Lou Reed), e da una struttura musicale degna del migliore pop di marca britannica dove troviamo la presenza solida di un pianoforte dalle note armoniose, fiati che suonano vagamente beatlesiani, archi, cori di sottofondo ed addirittura da un clavicembalo.
Speriamo di non attendere altri 6 anni per la prossima evoluzione.
Riccardo Zavagno 4/5