Per quanto i fan potessero essere rimasti perplessi dopo la pubblicazione dell'ultima fatica della band, The 2nd Law, all'Unipol Arena di Bologna i Muse hanno fatto registrare comunque il sold out.
I violini frenetici di "The 2nd Law: Unsustainable" danno avvio alla prima delle due date italiane della ormai celebre band inglese.
La passione che trasmettono durante tutto il live si insinua con violenza all'interno della gente, e da una carica eccezionale anche a quei brani che nella versione studio sembravano poco incisivi.
Nove le canzoni estratte da The 2nd Law, attorniate da vecchi successi sui quali i fan vanno in delirio: Time is Running Out fa tirare fuori la voce a tutti e 13.000 i presenti che ne intonano il ritornello, Supermassive Black Hole provoca un'ondata di pogo, Starlight viene sostenuta dalle mani battute a tempo.
Poche le parole dette dal frontman Matthew Bellamy: questo suo fare ermetico e quasi criptico vuole far sì che la protagonista incontrastata del concerto sia la musica senza distrazioni. Nonostante ciò, ogni volta che apre la bocca per dire "grazie" un boato lo travolge.
L'hanno detto in molti, ci tengo a confermalo: i Muse contano tre componenti eppure quando suonano sembrano il triplo. E il loro inconfondibile stile compositivo riesce a equilibrare semplicità tecnica a genialità d’arrangiamenti in un mix che rende i loro brani qualcosa di immediato ma mai banale.
L’impatto musicale è stato poi amplificato da una cornice di scenografia ed effetti luce e video che hanno proiettato il pubblico nel futuro. La cura dell’immagine è stata a dir poco maniacale non solo per ogni singolo brano ma per ogni singolo passaggio ritmico e d’atmosfera trasformando il concerto in un viaggio. All’effettistica dello show va poi ad aggiungersi quella data dalle migliaia di luci provenienti dagli smartphone e fotocamere dei fan che hanno ormai sostituito i classici e ormai vintage accendini… anche questo è ormai il futuro.
Ross & Giulian