Dici metal e traduci Metallica.
La storica band californiana sbarca in Friuli e tutto il popolo italiano (e non solo) risponde 'presente' all'unica tappa nel Bel Paese, a suon di salti e 'pogo'.
Sicillia,Basilicata,Puglia, ma anche Austria, Svizzera e Slovenia.
I circa 40mila che hanno affollato lo stadio sono stati pienamente ricompensati dopo la lunga attesa. Gli 'irriducibili' oltrepassano i cancelli già alle 16.30.Finiti i gruppi spalla (Machine Head su tutti), ecco che sulle immagini de 'Il buono,il brutto e il cattivo' e le note del maestro Ennio Morricone, i Metallica irrompono sul palco.
Note aggressive, adrenalina, energia... e metallo. Subito spolverati i pezzi che li hanno resi famosi agli albori degli anni '80.
A ritroso 'The Black Album', 'The struggle', 'Wolf and man','Trough the never', fino all'immancabile lentone 'Nothing else matter'.
Concludendo il concerto con spettacoli pirotecnici dentro e fuori lo stadio; fiamme sulle passerelle, fuochi d'artificio dalla curva alle loro spalle e 'Seek and destroy' per la goduria finale degli spettatori in delirio. La migliore delle ninne nanne.
Due ore,poco più, di musica di altissimo livello, sono bastate alla folla per riconoscere e confermare la loro straordinaria popolarità. Professionisti come pochi se vedono.
Chapeau ai Metallica, arrivederci a presto, come proprio loro si sono auspicati.
recensione di Marco Biasetto