Ruvidi. Arrabbiati. Intimisti.
I Requiem for Paola P.,(quartetto bergamasco attivo dal 2007) cavalcano l’onda della disillusione propria degli anni zero.
Ascoltando “Tutti appesi”, secondo lavoro della band, si viene trascinati in un tunnel di riflessione esistenziale; le liriche, taglienti e mai banali, portano l’ascoltatore all’introspezione. La ricerca di un’identità, la speranza in un futuro migliore, il cambiamento in sé potrebbero essere considerati la chiave di lettura del disco.
Tutto il lavoro è permeato da un velo di pessimismo e arrendevolezza che tuttavia contribuisce a conferire un qualcosa di poetico alla produzione.
Il loro sound, un crossover intriso di punk/grunge/hard rock, calza a pennello con quanto decantato nei testi.
I Requiem for Paola P. vomitano tutta la loro rabbia e il loro sdegno verso una società opprimente, incapace di fermarsi per pensare a ciò che sta accadendo(“Es la despedida”, “Esulo ‘74” sono ottimi esempi di quanto appena affermato). Una società disinteressata, arida di sentimenti pare infatti essere quella delineata dal gruppo.
Pezzo trainante del disco è “Marghera”, traccia di forte denuncia sociale sulla dura realtà della città in questione.
Pall mute in perfetta sintonia col graffiante cantato, cori accattivanti e ritornello che entra in testa al primo ascolto. Ottimo pezzo.
Il disco si chiude con una ghost track insolita(richiama molto gli Offlaga Disco Pax):
una chitarra acustica accompagna la lettura di un testo. Tutto ciò sembra rappresentare il lento cammino verso l’inferno(v.d. “Il diavolo sulle colline, open track”), il degrado a cui quotidianamente andiamo incontro.
Che dire quindi di questo lavoro?
Esso è una lenta e piacevole agonia, capace di condurre l’ascoltatore verso territori inesplorati della propria anima.
Se si è stanchi della solita musica trita e ritrita, e si ha un forte bisogno di tornare indietro ai 90’s, forse questo disco fa al caso vostro.
Voto: 7 e mezzo
Best Track: Marghera
È simile a= Ministri, Verdena, Karma
Loris Tomasella