I The Banditi sono un gruppo che punta molto sulla sua incisività, sulla sua decisione e riceve influenze da diversi mondi musicali come l'elettronica, ma anche la musica balcanica popolare e orientale. Queste influenze però risultano mal sfruttate perchè spesso spezzate dalla volontà di far prevalere una cattiveria di suoni molto incisivi. Se si perseguisse una fusione totale con le tali influenze, ne risulterebbe un disco molto più unico e particolare. Spesso capita che all'interno dei brani la parte di maggiore interesse, o di maggiore rilievo, che potrebbe condurre a uno sviluppo interessante, è proprio l'introduzione, dove si assaporano gusti orientali e computerizzati. Le tracce che colpiscono maggiormente sono "Zero" e "Se ti accontenti ti penti". La prima è sicuramente un brano di impatto dalla strofa al ritornello, variabili comprese, eccetto per l'inserimento di quelle voci a metà tra sogno e sortilegio, troppo fuori contesto; per il resto i The Banditi riescono a dare una buona pacca nell'evoluzione del brano con un testo che parla di oppressione, esclusione e illusione.
"Se ti accontenti ti penti" è sicuramente il brano con più potenziale di tutto il disco anche se la fusione con le influenze elettroniche a metà tra Moby e Battiato dovrebbe essere sfruttata meglio, senza distacchi netti, mantenendo magari un tappeto di suoni durante tutto il brano, per sostenere maggiormente il pezzo.
L'interpretazione vocale del cantante appare spesso forzata, fin troppo costruita; meglio gli interventi della cantante, che riesce ad inserirsi in modo vincente e convincente nel contesto musicale, trovando ogni volta il modo migliore per esprimersi senza forzature.
Voto: 5
Michelangelo Vittorio Adeo Zardini